UNITA' FORMATIVE SUL TEMA DEL BULLISMO E DEL CYBERBULLISMO



Ce.Se.Di.

BULLISMOSOFIA. Contrastare abusi e discriminazioni con l’uso del pensiero critico, creativo e valoriale

Tra gli approcci al tema del bullismo, quello filosofico è forse il meno conosciuto. Eppure, sappiamo bene che i comportamenti discriminatori e gli abusi hanno sempre a che fare anche con idee preconcette e stereotipi che agiscono in noi silenziosamente.

Pensare bene e saper supportare gli studenti a coltivare un pensiero critico, creativo e valoriale è fondamentale per imparare ad agire bene e a stimolare l’accettazione delle differenze, la comunicazione e la cooperazione all’interno del gruppo-classe.

Il percorso offre la possibilità per gli insegnanti di acquisire strumenti teorici e pratici per l’intervento con gli studenti e le studentesse, acquisendo competenze specifiche sul bullismo e sul cyberbullismo sessista e abilista, attraverso lezioni teoriche e immergendosi in laboratori interattivi, in cui mettere in gioco le proprie convinzioni, i pensieri e le abilità logico-argomentative.

Le metodologie utilizzate sono innovative e coinvolgenti e vanno dal dialogo socratico di Leonard Nelson, al metodo MaRa (metodo dell’argomentazione razionale), fino al laboratorio di estetica pratica con l’uso delle immagini.

Alla formazione parteciperà la Federazione malattie rare infantili tramite i suoi medici pediatri, per fornire indicazioni sui BES e in particolare su disabilità e malattie rare e complesse, un frangente spesso marginalizzato nella formazione sui BES.

Verranno somministrati dei questionari di gradimento a tutti i partecipanti tramite la piattaforma GoogleForm. Nella relazione finale verranno analizzati i dati raccolti per la valutazione


Cronoprogramma attività progettuali

1 Incontro: “Che cos’è il bullismo?”. Dialogo socratico alla ricerca dell’Idea (I parte)

2 Incontro: “Che cos’è il bullismo?”. Dialogo socratico alla ricerca dell’Idea (II parte)

3 Incontro: “Bullismo e discriminazione”. Laboratorio di argomentazione razionale

4 Incontro: “Cyberbullismo e cybersessismo”. Laboratorio di estetica pratica

5 Incontro: “Bullismo, disabilità, malattie rare e complesse e BES”. Mini Cinephilò.

CALENDARIO

Sono previste 4 lezioni da 2 ore e mezza ciascuna (totale 10 ore) nelle seguenti date:

martedì 13 aprile

giovedì 15 aprile

martedì 20 aprile

giovedì 22 aprile

EQUIPE FORMAZIONE:

Maddalena Bisollo, filosofa e consulente in sessuologia. Fondatrice e Vice Presidente di Pragma. Società Professionisti Pratiche Filosofiche, Direttrice della Scuola di Counseling Filosofico Pragma di Milano. Responsabile della “Sezione scuola, infanzia e adolescenza” della Federazione Malattie Rare Infantili Onlus.

Roberto Lala, medico pediatra, specialista in endocrinologia e disturbi della differenziazione sessuale. Presidente della Federazione Malattie Rare Infantili Onlus, fondatore del Master in Malattie Pediatriche Complesse, Università degli Studi di Torino, di cui è Membro permanente del Comitato Etico di Ateneo.

Luca Nave, filosofo clinico e bioeticista. Presidente di Pragma, segretario generale della Federazione Malattie Rare Infantili Onlus. Docente di Bioetica Clinica, Master Malattie Rare, Università degli Studi di Torino e Master In Cure Palliative, Università degli Studi di Cagliari.

Il corso è realizzato da Spazio Filosofante. Agenzia di formazione nelle Pratiche Filosofiche e dalla Federazione Malattie Rare Infantili Onlus, in collaborazione con il Ce.Se.Di. della città metropolitana di Torino.


Ce.Se.Di.

Bullismo e Cyberbullismo: la consapevolezza socio-emotiva per contrastare il fenomeno. Fondamenti teorico-pratici per un percorso di azione e prevenzione nel contrasto alla violenza

Il corso mira da un lato a focalizzare e sviluppare le competenze degli insegnanti di scuole di ogni ordine e grado in merito all’Apprendimento Socio-Emotivo, attraverso la condivisione delle conoscenze, il focus sui riscontri scientifici e l’esperienza del lavoro di gruppo con altri docenti.

È infatti fondamentale che il contrasto al bullismo, alla discriminazione ed alla violenza in genere sia supportato dalla presenza continuativa di insegnanti che siano consapevoli dei meccanismi che stanno alla base di tali capacità e che lavorino costantemente a loro volta su sé stessi.

In questo modo sarà possibile far emergere la benefica pervasività di queste competenze in ogni attività didattica e migliorarne progressivamente l’efficacia; inoltre verranno amplificati i benefici di eventuali (e consigliati) interventi da parte di esperti esterni finalizzati al potenziamento dell’Apprendimento Socio-Emotivo. Dall’altro lato verrà anche analizzata la struttura dei fenomeni di violenza tra bambini e adolescenti per comprendere meglio la loro natura, le circostanze alla base della loro eziologia e gli indicatori che ne rilevano la presenza, onde rendere gli insegnanti più preparati a cogliere e a rispondere efficacemente alle situazioni conclamate nelle proprie classi.

È previsto inoltre un importante contributo giuridico che evidenzi le regole e le responsabilità sociali che stanno alla base delle vita comunitaria e le conseguenze che possono avere comportamenti e atteggiamenti non in linea con le norme che strutturano la nostra società.

Non sempre infatti sono ben chiari i dettagli normativi che determinano le regole del vivere comune; tale aspetto, se sufficientemente padroneggiato dagli insegnanti, può rivelarsi strumento utile nell’interazione con gli studenti, spesso piuttosto incerti nel definire quale sia il confine fra il lecito e l’illecito.

Il percorso, a latere degli aspetti psico-giuridici sui temi del bullismo e del cyberbullismo, approfondisce il modello dell’Apprendimento Socio Emotivo, che promuove lo sviluppo delle skills necessarie per affrontare con successo i compiti di vita, dalla consapevolezza emotiva all’empatia, dalla comunicazione alla relazione, dalla risoluzione dei problemi alla capacità decisionale.

Si tratta dunque di capacità potenziali proprie di ciascuno, che sono comunemente utilizzate da tutti e che possono essere sviluppate indipendentemente dalla situazione contingente del singolo studente. Anche un ragazzo o una ragazza con bisogni educativi speciali infatti prova emozioni, le percepisce negli altri, comunica e si relaziona, incontra circostanze che elicitano decisioni.

I docenti sensibilizzati e formati in questa direzione, dunque, saranno maggiormente in grado di fare emergere nei loro studenti queste qualità, sia durante sessioni specifiche eventualmente attivate (e che potrebbero essere parte integrante dei PDP), sia durante le normali lezioni didattiche di classe, stimolando discussioni, attirando l’attenzione sui comportamenti attuati, ascoltando le idee e gli obiettivi dei ragazzi, recependo i dubbi e le difficoltà che essi attraversano.

Molteplici sono le attività e le esperienze che possono essere poste in essere per la promozione delle abilità socio emotive e diverse di queste, suggerite e condivise nel percorso formativo, sono applicabili a tutti gli studenti, sempre ricercando, attraverso l’ascolto attivo, il loro sincero interesse e la piena partecipazione.

Sono previsti 5 incontri della durata di 2 ore, ciascuno con la presenza di uno psicologo e un avvocato e ciascuno suddiviso in due parti.

Nella prima parte si procederà ad analizzare una delle diverse forme di violenza (bullismo, cyberbullismo, revenge porn, hate speech, ecc.) da un punto di vista psicologico e giuridico, condividendo esperienze e prospettive di formatori e insegnanti.

Nella seconda parte si focalizzeranno le cinque dimensioni dell’apprendimento socio-emotivo individuate dal CASEL (Collaborative for Academic, Social and Emotional Learning), individuando insieme le possibili modalità per promuovere nelle classi questo tipo di competenze

Ai partecipanti verranno proposte delle schede di riflessione da compilare. Al termine verrà somministrato un questionario di gradimento basato sugli standard del PNFD.

Primo incontro: giovedì 25 marzo

CALENDARIO

(Dott. Cotichella: Bullismo e violenza: analisi trasversale del fenomeno; Avv. Inghilleri: Definizione e analisi delle

caratteristiche del Bullismo)

· Secondo incontro: martedì 30 marzo

(Dott. Cotichella: Il problema ecologico nel bullismo; Avv. Inghilleri: Definizione e analisi delle caratteristiche del

Cyberbullismo)

· Terzo incontro: giovedì 8 aprile

(Dott. Cotichella: L’Apprendimento Socio-emotivo: prima parte; Avv. Inghilleri: I Protagonisti-le Protagoniste)

· Quarto incontro: giovedì 15 aprile

(Dott. Cotichella: L’Apprendimento Socio-emotivo: seconda parte; Avv. Inghilleri: La responsabilità penale)

· Quinto incontro:giovedì 22 aprile

(Dott. Cotichella: L’intervento a scuola; Avv. Inghilleri: La responsabilità civile)

dalle ore 17:00 alle ore 19:00

Il bullismo è un fenomeno in espansione tra i bambini e gli adolescenti che si concretizza nella forma della “mal-educazione”, nel senso di carenza di educazione circa il significato del rispetto della norma, intesa non come mezzo punitivo, ma come tutela fondamentale dei diritti che garantiscono la convivenza e la libertà civile. La dinamica comportamentale “negativa” che caratterizza il fenomeno è attuata attraverso il compimento di atti ripetitivi e costanti connotati da aggressività verbale e/o fisica, prepotenza, emarginazione, oppressione da parte di un soggetto considerato “più forte” nei confronti di un altro “più debole” e caratterialmente più fragile, in ambienti ove i minori stessi vivono il loro percorso di crescita e formazione individuale, quali principalmente la scuola, ma anche gli oratori, i centri sportivi, etc. In questi ultimi anni il fenomeno del bullismo si è ulteriormente ampliato interessando la sfera del mondo virtuale, trasformandosi in quelle forme di bullismo telematico più noto come “cyber-bullismo”.

Gli atteggiamenti e i comportamenti di offesa, umiliazione, aggressione nei confronti del soggetto debole vengono perpetrati attraverso l’utilizzo del web con e-mail, social network, telefoni cellulari: mezzi che permettono di raggiungere, in un brevissimo lasso di tempo, una moltitudine di destinatari ubicati in qualsiasi parte del mondo con ripercussioni gravissime per la vittima, talvolta anche irrimediabili. La scuola risulta essere il luogo prevalente in cui è presente il bullismo: per il 67,9% degli intervistati gli episodi di bullismo si sono verificati nel contesto scolastico, mentre il 34,3% vorrebbe che la scuola offrisse più protezione da violenza o bullismo. Secondo uno studio ISTAT sull’anno 2014, poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze. Il 19,8% è vittima assidua di una delle “tipiche” azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale.

Contrariamente a quanto si possa pensare, il fenomeno del bullismo riguarda le scuole di ogni ordine e grado. Questi dati suggeriscono come un efficace contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo non possa prescindere da un intervento interno alla scuola; quest’ultima, infatti, è per elezione, assieme alla famiglia, l’ambiente che in maniera più decisiva promuove lo sviluppo dei ragazzi, non solo sul piano dell’apprendimento didattico ma anche su quello educativo, relativo alle competenze emotive, relazionali e prosociali.

L’azione di contrasto e prevenzione dei fenomeni dovrebbe partire fin dalla scuola primaria, per poi proseguire in modo altrettanto sistematico nella scuola secondaria, consentendo a ragazze e ragazzi un consolidamento delle abilità emotive acquisite in età evolutiva e ancora in fase di sviluppo.

In questo senso, il corso qui proposto si propone di condividere con gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie un percorso teorico-pratico e interattivo nel quale, oltre alla condivisione di evidenze scientifiche sulla natura e caratteristiche del fenomeno, formatori e insegnanti lavorano insieme, condividendo esperienze e prospettive, per ideare e progettare attività e coltivare atteggiamenti che favoriscano le competenze socio- emotive degli studenti per contrastare alla radice i fenomeni di violenza.

Aspetto altrettanto importante, gli studenti che sono socialmente ed emotivamente competenti hanno più amici. Ciò significa che è più probabile che si sentano in contatto con la scuola e hanno meno probabilità di essere esclusi o bullizzati. In poche parole, sviluppando l’apprendimento socio-emotivo, gli studenti imparano le abilità per avere successo in ogni aspetto della scuola e per il resto della loro .


Ce.Se.Di.

GESTIRE I CONFLITTI A SCUOLA

Il corso di formazione è centrato sulle pratiche grazie alle quali è possibile gestire i conflitti quotidiani che si vengono a creare nel gruppo classe, prima fra tutte la pratica della mediazione. Si tratta di strumenti che si rivelano particolarmente efficaci nel caso dei conflitti relazionali

Gli argomenti trattati hanno quindi anche la finalità di favorire l'integrazione di bambini/e e ragazzi/e BES, nell'ottica di una gestione delle criticità improntata all'ascolto, al confronto e al dialogo, affinché i conflitti possano diventare risorsa per crescere e responsabilizzarsi.

OBIETTIVI:

Proporre un’innovativa idea di “conflitto”

• Presentare e divulgare lo strumento della mediazione dei conflitti come utile pratica per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo

• Rendere applicabili nel quotidiano i principi della mediazione dei conflitti

CALENDARIO

Presentazione (Juri Nervo) Ven 7 maggio

Emozioni (Damaris Paolone) Ven 14 maggio

Punti di Vista (Matteo Defedele) Ven 21 maggio

Comunicazione (Jessica Filardo) Ven 28 maggio

Conflitti in classe (Matteo Defedele) Ven 4 giugno

Giustizia (Damaris Paolone/Jessica Filardo) Ven 11 giugno

Prevenzione bullismo (Matteo Defedele)

Ven 18 giugno Conclusione (Juri Nervo)

Ven 25 giugno ORARIO: 17.00-19.00

STRUTTURAZIONE

INCONTRO PRELIMINARE

PRESENTAZIONE DEL PERCORSO E RILEVAZIONE INIZIALE (2 ORE)

Un primo incontro preliminare sarà dedicato a tutti gli insegnanti interessati per illustrare nel dettaglio i contenuti del percorso formativo, le sue finalità e i presupposti che lo animano: l’idea è quella di affrontare il tema della gestione dei conflitti partendo (primo modulo) da una riflessione condivisa rispetto alle proprie modalità abituali, anche in ambito extra-scolastico, per poi passare (secondo modulo) allo specifico delle situazioni conflittuali che caratterizzano i gruppi classe, favorendo sempre una modalità riflessiva molto concreta e basata sulle tecniche pratiche che è possibile imparare ad applicare.

L’incontro preliminare sarà anche l’occasione per sottoporre ai partecipanti il questionario introduttivo, attraverso il quale saranno rilevate le aspettative e le esigenze degli insegnanti.

PRIMO MODULO: IO E IL CONFLITTO

1.1: MEDIAZIONE ED EMOZIONI (2 ORE)

Nel corso di questo incontro saranno messe in evidenza le implicazioni emotive di un incontro di mediazione e l’empatia (accompagnata dall’ascolto attivo) sarà presentata come una delle caratteristiche più importanti che il mediatore deve avere per rendere efficace il suo intervento.

1.2: MEDIAZIONE E PENSIERO LATERALE (2 ORE)

L’incontro sarà dedicato all’esplorazione dei punti di vista diversi dal nostro, mettendo in relazione la capacità di utilizzare il pensiero laterale con la capacità di gestione dei conflitti. Non rimanere ancorati alle proprie convinzioni deve essere il primo passo per entrambi i confliggenti, e per facilitare questo processo il mediatore ha un ruolo fondamentale.

1.3: MEDIAZIONE E COMUNICAZIONE (2 ORE)

La maggior parte dei conflitti che ci riguardano quotidianamente nascono da incomprensioni, o da messaggi comunicati con modalità non idonee. Questo incontro ha la funzione di far riflettere i partecipanti sugli accorgimenti che è possibile adottare per rendere meno probabile l’insorgere di un conflitto distruttivo, e più probabile l’avvio di una civile discussione.

SECONDO MODULO: CONFLITTI IN CLASSE

2.1: MEDIAZIONE NEL GRUPPO CLASSE (2 ORE)

Nel corso dell’incontro sarà affrontata la specificità dei conflitti che possono insorgere all’interno di una classe, analizzando le caratteristiche peculiari di questi conflitti e focalizzandosi di situazione in situazione sul ruolo che l’insegnante può avere per arrivare ad un’efficace gestione della diatriba.

2.2: MEDIAZIONE E GIUSTIZIA (2 ORE)

Questo incontro sarà realizzato in collaborazione con il Centro Mediazione Penale del Comune di Torino (dott. Giovanni Ghibaudi), con il quale Essere Umani Onlus collabora da anni.

L’incontro si focalizza sull’idea della mediazione come alternativa alla punizione, tanto in ambito scolastico (attività riparative al posto delle sanzioni disciplinari) come in ambito penale (giustizia riparativa come alternativa al carcere).

2.3: MEDIAZIONE SCOLASTICA PER LA PREVENZIONE DEL BULLISMO (2 ORE)

L’ultimo incontro sarà centrato sull’analisi delle dinamiche che precedono gli episodi di prepotenza e prevaricazione che possono portare a veri e propri atti di bullismo. L’escalation conflittuale, in quest’ottica, deve essere individuata il prima possibile per permettere un intervento efficace e risolutivo prima che sia troppo tardi.

Durante l’incontro sarà presentata l’esperienza di EssereUmani nell’ambito del progetto “MediaMente Bullo”, percorso che negli anni è diventato un vero e proprio modello d’intervento, facendo riferimento ai risultati raggiunti in termini di cambiamento nell’atteggiamento degli studenti che hanno partecipato al progetto.

Questo incontro sarà realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche (prof. Alberto Borraccino), con il quale Essere Umani Onlus collabora da anni.

Al termine dell’ultimo incontro i partecipanti saranno sottoposti al questionario finale per rilevare il livello di gradimento dell’intero percorso.

FOLLOW-UP

INCONTRO CONCLUSIVO DI RESTITUZIONE (2 ORE)

L’incontro finale avverrà al termine dell’anno scolastico e avrà la funzione di rilevare dalla viva voce dei partecipanti e tramite questionario la valutazione dell’efficacia del percorso formativo, in relazione a quanto sia servito, nella pratica quotidiana, per gestire le situazione conflittuali in classe.

Saranno somministrati tre questionari ai partecipanti al corso di formazione: uno prima del primo incontro, per rilevare la situazione pregressa e le aspettative iniziali, uno al termine del percorso, per rilevare il livello di gradimento, e infine un ultimo follow-up sarà fatto dopo 6 mesi dall'iniizo del percorso, per valutare il grado di efficacia della formazione rispetto alla gestione delle situazioni conflittuali nelle classi.

EssereUmani Onlus è un ente attivo da anni sul tema della mediazione scolastica nelle scuole di ogni ordine e grado: nelle scuole primarie attraverso percorsi di alfabetizzazione emotiva centrati in particolare sulle emozioni negative, come la rabbia, e nelle scuole secondarie (di primo e secondo grado) con percorsi di educazione alla gestione dei conflitti attraverso lo strumento della mediazione, utile a prevenire il fenomeno del bullismo, con la convinzione che i ragazzi stessi possano diventare mediatori nei conflitti dei loro coetanei, se adeguatamente formati. Partendo dall’idea di scuola come “comunità educante”, però, non può essere sufficiente sensibilizzare bambini e ragazzi su questi temi, poiché occorre una continuità educativa che parte dalla scuola ma deve necessariamente trovare riscontro anche in famiglia. Insegnanti, genitori, operatori interni e esterni devono quindi remare tutti dalla stessa parte, con l’obiettivo di intervenire ogniqualvolta di manifesti un malessere da parte dei bambini/ragazzi, ciascuno nell’ambito del proprio ruolo specifico ma senza mai sentirsi “estranei” all’accaduto: solo così sarà possibile far diventare questa comunità educante una vera e propria comunità riparativa, affinché i conflitti possano diventare risorsa per crescere.


Prof. AVALLE UGO
I “FUORICLASSE”: COME PREVENIRE LA DISPERSIONNE SCOLASTICA ED IL DISAGIO GIOVANILE

La dispersione scolastica non ha ripercussioni immediate solo sul percorso formativo dello studente, ma influenza anche l’evoluzione delle condizioni di vita future. Coloro che conseguono bassi livelli di scolarizzazione sono molto spesso destinati a percorsi lavorativi instabili e irregolari e si espongono a maggiori rischi di esclusione sociale.

Obiettivi formativi

- sviluppare la conoscenza di modelli innovativi di intervento per contrastare il fenomeno della dispersione didattica.

- applicare le conoscenze disciplinari e saper usare gli strumenti adeguati per formare reti e contrastare la dispersione scolastica.

- saper utilizzare i modelli e gli strumenti per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica.

Programma

Il fenomeno della dispersione scolastica in Italia;

Abbandono scolastico: famiglia e scuola;

Dispersione scolastica e bullismo: due facce di una stessa medaglia;

Un approccio complesso al fenomeno della dispersione scolastica: andare oltre le barriere della cultura professionale di appartenenza per ricomporre le contraddizioni tra punti di vista;

Multidisciplinarietà e strumenti operativi per lo sviluppo di reti contro la dispersione scolastica;

Strumenti per la costruzione di modelli innovativi di intervento all’interno sia di contesti scolastici che delle reti territoriali;

Buone prassi e modelli di intervento di successo; La presenza di allievi che manifestano problemi e disagi in classe: La difficoltà di gestione dei gruppi classe; La necessità di motivare gli allievi alla vita scolastica e allo studio; Le problematiche affettive e comportamentali dei ragazzi; La scarsa presenza educativa di alcune famiglie

Metodologie didattiche utilizzate

La metodologia perseguita nell’impostazione generale del progetto avrà come focus:

consapevolezza, esplicitazione e condivisione degli obiettivi del progetto ricerca attiva di soluzioni personalizzazione dell’intervento.

Le modalità di conduzione degli incontri si baseranno su alternanza di momenti di lezione frontale, lavori di gruppo, tutoring, role playing, brainstrorming, laboratori e cooperative learning

E’ prevista una breve lezione frontale di circa un’ora e la possibilità dei corsisti di confrontarsi in attività laboratoriali tecnico -pratiche per ampliare non solo le conoscenze teoriche ma prioritariamente le strategie didattiche più indicate per i bisogni speciali espressi dai ragazzi

Svolgimento

Il corso si articolerà in cinque incontri di due ore ciascuno nelle seguenti date e in orario 15.30-17.30:

• 27 marzo

• 31 marzo

• 13 aprile

• 19 aprile

• 22 aprile

Destinatari

Docenti di ogni ordine e grado


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